mercoledì, febbraio 07, 2007

Misteri e Storie di Venezia...

La fossa numero 6

Era il 1935 che a Venezia cadde ammalata Suor Vittoria Gregoris. Seppur la malattia fosse molto dura e logorante, la pia donna la sopportava con eroica pazienza ed un pizzico di buonumore. Si racconta che a chi le diceva che sarebbe morta in odore di santità, la su orina rispondeva che, semmai, sarebbe morta in odor di muffa.
Morì a 61 anni, dopo però aver turbato la vita del monastero con una frase inquietante pronunciata sul letto di morte, quando tutte le sorelle le erano radunate attorno per l’ultimo saluto: “Al momento della riesumazione, la mia salma non si troverà…”

Gli anni trascorserò, ne passarono 12, finchè le pubbliche autorità procedettero alla riesumazione nel corpo. Era il 1947. Ecco cosa scrisse il Gazzettino della Sera in quell’anno:

“La cassa non serbava nessuno resto umano della defunta religiosa: né una tibia, né le vertebre, nemmeno il cranio. C’erano soltanto, sparsi qui e là, dei minutissimi frammenti ossei polverizzati, in quantità così trascurabile quale mai si è vista nel corso di una riesumazione.”

Immaginate la faccia dei disseppellitori quando, scoperchiata la bara, che vi trovarono solo dei pezzi di velo, un po’ di stoffa e un crocifisso, ma del corpo della suora nemmeno una vaga traccia. Soprattutto s’immagini lo scompiglio in città, quando venne diffusa l’effettiva predizione fatta dalla suora in letto di morte. Subito fu battezzato come il mistero della fossa numero 6: fossa ancora esistente a San Michele in isola, ossia l’isola a nord di Venezia, visibile dalle Fondamenta Nuove, ove si trova il cimitero della città lagunare.



Spiegazione logica o evento soprannaturale? Non si saprà mai, essendo che il mistero della fossa numero 6 è rimasto a tutt’oggi irrisolto…

Nessun commento: